Un giardino di sughero e agapanthi–by Josie
In Maremma c’è un B&B con un giardino dal sapore mediterraneo, un po’ come vorrei che riuscisse il mio. Il giardino è sistemato su un dislivello attraversato da un sentiero che conduce alla casa, ombreggiata da un enorme sughero.
I cespugli di lavande, santoline, teucrium fruticans ed altre essenze mediterranee danno tocchi d’argento che mettono in risalto il vero protagonista delle fioriture: l’agapanto.
Questi che ho visto avevano delle infiorescenze grosse, sia bianche che viola-azzurro, molto appariscenti
Eccolo invece in un giardino greco, con piante resistenti al secco e graminacee, giardino che preferisco a quello di Pejrone, ultimamente sento più nelle mie corde un tipo di giardino informale e dalla ridotta manutenzione. Vi piace?
Immagine tratta da qui http://gardenista.com/posts/a-seaside-garden-that-barely-needs-water
La designer di questo giardino è Carolyn Chadwick, questo è il suo sito http://www.carolynchadwick.com/garden-projects/paradise-garden-created-on-the-island-of-paros
Un’ultima suggestione legata a questo fiore, i quadri di Monet, che li dipinse nella parte finale della sua vita, quando ormai la vista iniziava a venire meno, non la sua capacità di dare forza ai colori.
I cespugli di lavande, santoline, teucrium fruticans ed altre essenze mediterranee danno tocchi d’argento che mettono in risalto il vero protagonista delle fioriture: l’agapanto.
Questi che ho visto avevano delle infiorescenze grosse, sia bianche che viola-azzurro, molto appariscenti
Questo giardino mi ha fatto tornare alla mente un giardino fatto da Paolo Pejrone, proprio quello che sta sulla copertina del suo libro “I miei giardini” dove le corolle degli agapanti svettano al di sopra delle forme morbide e compatte dei cespugli.
Siccome ho una mente confusionaria, mi è venuta la curiosità di scoprire qualcosina di più su questo fiore. L’Agapanthus africanus, come dice il nome, è originario del Sud Africa, infatti volgarmente è chiamato Giglio d’Africa, ma anche Fiore dell’Amore, dal greco “agape” = amore e “anthos”, che significa fiore. Venne importato in Europa nel 1679, col nome di Hyacinthus africanus tuberosus.
In Africa è una pianta “magica”. Le donne Xhosa incinte indossano attorno al collo le radici dell’agapanto per far crescere dei bimbi sani; gli Zulu usano le radici dell’agapanto come rimedio contro le malattie cardiache, la tosse, il raffreddore, i dolori al petto. Durante i temporali, viene usato per scongiurare i fulmini. Le foglie di agapanto vengono messe attorno ai piedi stanchi per alleviarli. Infatti l’agapanto contiene sapogenine, con proprietà antinfiammatorie, antiedema e influiscono sul sistema immunitario. Attenzione però, ho letto anche che la linfa provoca ulcerazioni alla bocca.
Leggendo di questo fiore originario dell’Africa, ho cercato delle immagini in rete per vederlo nel suo ambiente naturale, cresce dalle coste fino a 1000 m di altitudine.
Ho trovato questo post molto interessante, che mostra anche altre piante spontanee nel loro habitat. http://66squarefeet.blogspot.it/2010/02/hiking-in-orange-kloof.htmlEccolo invece in un giardino greco, con piante resistenti al secco e graminacee, giardino che preferisco a quello di Pejrone, ultimamente sento più nelle mie corde un tipo di giardino informale e dalla ridotta manutenzione. Vi piace?
Immagine tratta da qui http://gardenista.com/posts/a-seaside-garden-that-barely-needs-water
La designer di questo giardino è Carolyn Chadwick, questo è il suo sito http://www.carolynchadwick.com/garden-projects/paradise-garden-created-on-the-island-of-paros
Un’ultima suggestione legata a questo fiore, i quadri di Monet, che li dipinse nella parte finale della sua vita, quando ormai la vista iniziava a venire meno, non la sua capacità di dare forza ai colori.