Appunti di viaggio–In punta di piedi nel giardino fatato di Camilla - by tyziana

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Chi mi segue anche su Facebook, sa che la mattina nei miei buongiorno parlo sempre, ovviamente scherzando,  del mio giardino come il giardino delle fate.

Bè, io un giardino fatato l’ho visto sul serio e oggi ve lo voglio raccontare!

Ricordate? Nel post dei miei “Appunti di viaggio” precedente mi trovavo vicino a Padova, nel giardino “Le paradis des papillons” dei miei carissimi amici Melissa e Michele, dove la mattina del lunedì successivo mi vennero a prendere le amiche Camilla  ( a destra nella foto), Enrica e Maria.

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Partenza dunque con destinazione Vicenza, più precisamente nei dintorni, sui Colli Berici, quasi in cima  dove si trova l’incantevole giardino di Camilla.

Il “giardino della Torre”, come lo ha ribattezzato, ci accoglie con un bellissimo  patio,  ombreggiato da piccole robinie e circondato da siepi di bosso e di abelie, in perfetto stile giardino italiano e già respiriamo un’atmosfera di serenità e pace, spaziando sulla valle sottostante

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Camilla Zanarotti è una delle nostre eccellenze d’Italia!
Architetto del paesaggio con laurea in agraria e dottorato in agronomia,  nel suo lavoro spazia dalla creazione di giardini sia pubblici che privati,  al restauro di giardini storici italiani.
Ha una grande passione non solo per tutto ciò che riguarda il giardinaggio, ma anche per la musica, a cui deve la fatalità dell’incontro della sua vita col marito GianMaria Cecchi,  docente di Violoncello al Conservatorio di Musica di Vicenza.
Ha anche un diploma in musica indiana e suona il bansuri, un flauto indiano. E' anche appassionato di sanscrito e l'atmosfera serena della casa e del giardino aiutano la sua vena artistica.

Con lui condivide anche la passione per i gatti, che tengono loro compagnia sia in casa che in giardino

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Per farvela conoscere meglio, le ho posto le stesse domande che ho fatto a Michele:

1) Come e quando nasce il tuo giardino?
Il giardino è nato un po’ per caso.. potremmo dire che è lui che ha voluto nascere.. quando io e mio marito sette anni fa abbiamo acquistato la casa pensavamo dovesse essere solo un luogo di relax per i we.. invece poco per volta il Genius loci si è imposto imperiosamente e mi ha ordinato di mettermi al lavoro.. non sono riuscita a dirgli di no e ho dovuto rimboccarmi le maniche e mettermi al lavoro!!

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2) Il giardinaggio è legato al tuo lavoro. Ti pesa o sei sempre entusiasta?

Come per gran parte degli amanti di giardino la passione è qualcosa di innato, ho i classici ricordi del giardino della nonna, con le sue piante antiche, i suoi profumi che mi sembra di sentire ancora. Mi è sempre piaciuto il mondo della natura e l’altra mia passione sono gli animali. Il lavoro di paesaggista si è sviluppato parallelamente a quello di musicista, forse proprio perché non avevo un giardino tutto mio e dunque avevo cominciato a ‘mettere le mani nella terra’  in quelli degli amici, poi poco per volta, mettendo a frutto gli studi universitari di agraria, è diventato una professione, stimolante per la diversità di ogni ambiente e soluzione, tutti diversi l’uno dall’altro. Il lavoro di paesaggista mi appassiona sempre molto perché veder cambiare i luoghi, migliorare i paesaggi e rendere felici le persone è molto gratificante, ma non è solo ‘rose e fiori’. Come per tutti i lavori ci sono i lati organizzativi che sono molto impegnativi, seguire i cantieri significa coordinare giardinieri, imprese edili, elettricisti, idraulici, fabbri, falegnami, ecc. richiede molto tempo e molte energie: E non ultimo gestire i clienti, talvolta ci vogliono i nervi saldi, e una dose di humor per sdrammatizzare non guasta!

3) Qual è la zona del giardino che più ti piace?

Confesso che non me ne piace nemmeno una! E’ ancora un work in progress ..quale giardino non lo è!
Temo sia il destino dei giardinieri tendere ad un ideale che dubito si riesca mai a raggiungere. Al momento nessuna parte del giardino è ancora come la vorrei, un po’ anche a cause delle difficoltà ambientali del luogo: mancanza di terra e di acqua, come sanno bene le mie amiche di giardino che si sorbiscono i miei incessanti piagnistei!!


4) Qual è la stagione che preferisci per il tuo giardino?

Senza dubbio maggio è il mese magico, ho una piccola collezione di rose e dunque in quel periodo c’è l’esplosione delle fioriture, e anche le perenni che le accompagnano fanno la loro figura. Poi di nuovo verso settembre è la volta degli anemoni e degli astri che chiudono con generosità l’estate.
5) progetti futuri?

Per quanto riguarda il giardino adesso ho saturato i posti disponibili, quindi dovrò impegnarmi più verso ‘perfezionamenti’ puntuali quindi spostamenti e/o sostituzioni. Mi concentrerò soprattutto sul miglioramento del terreno, con utilizzo di compost, realizzato home made nel corso degli anni compostando gli scarti vegetali, e facendo ricorso ad ammendanti. In particolare vorrei provare ad utilizzare la Leonardite che dovrebbe abbassare leggermente il pH del terreno e permettere una migliore assimilazione delle sostanze nutrienti a disposizione delle piante. Ma poi so già che arrivano sempre i ‘colpi di fulmine’ e un posticino bisogna pur trovarglielo, la mia wish list è ancora lunga!!!

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Il  suo è un giardino, a mio avviso, molto romantico e suggestivo, quasi un giardino d’altri tempi ed io ho avuto la fortuna di poterlo girare ed assaporare in solitaria, quasi in punta di piedi, dopo un primo giro con le amiche, che sono dovute scappar via dopo un piccolo rinfresco, per accompagnare Maria alla stazione.

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Il giardino, che si estende per circa un ettaro,  è  un giardino di carattere,  articolato  su vari terrazzamenti, data la notevole pendenza, con un gioco di muretti in pietra lungo tutti i percorsi e la capacità e la caparbietà ed il buon gusto di Camilla ne hanno fatto un luogo incantevole!
Le difficili condizioni atmosferiche, caldo secco in estate e gelate invernali, ed il suolo duro e con pochi cm di terra di profondità sono state per lei una vera sfida!

I miei passi solitari riecheggiano lungo i sentieri e mi immedesimo in  Camilla, che immagino ogni giorno  godere,  al calar della sera,  delle note musicali del canto degli uccellini e del vento che sfiorando le foglie e le graminacee sussurra una musica sempre diversa.
Il giardino al crepuscolo  ha un’atmosfera magica e tutto assume un colore dorato al tramonto…
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La mia visita è stata ai primi di ottobre dello scorso anno, quindi intorno a me era un tripudio di fioriture di aster, anemoni e graminacee, oltre a sedum. salvie e geraniums ed il contrasto con la famosa pietra bianca di Vicenza, su cui nasce il giardino è quasi abbagliante!
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I colori usati da Camilla in giardino  sono assolutamente nelle mie corde! *-*
Mi ha colpita una deliziosa combinazione fra la rosa ‘Lavender dream’  ed una graziosa Petunia azzurro cangiante

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Una carriola lungo il sentiero, mi fa pensare ad un durissimo lavoro lasciato a metà e solo rimandato

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Ma la parte che più mi è piaciuta è quella dell’orto, che è poi il cuore del “giardino della Torre”.
Realizzato ispirandosi agli orti all’italiana, circondato da siepi di bosso, che creano i diversi settori di coltivazione

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e abbellito da una distesa di Cosmee di varie tonalità di colore e incorniciato da una serie di pergole, interamente progettate e realizzate da Camilla che rendono il tutto molto poetico e romantico!

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Sulle pergole, di recente costruzione, iniziano ad arrampicarsi tenere roselline e sullo sfondo nuovi impianti di graminacee, che colgono gli ultimi raggi del sole al tramonto, creando immagini suggestive

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Ed è  proprio dal suo orto-giardino che credo sia nata l’idea del nuovo libro “Più orto che giardino”, edito dalla Mondadori, scritto a quattro mani con l’amica blogger Simonetta Chiarugi,  con i loro  consigli sulla coltivazione di fiori ed ortive e suggerimenti per il loro impiego in cucina, che potrete trovare in tutte le librerie o nelle presentazioni alle prossime manifestazioni florovivaistiche
autunnali.  Winking smile

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