Park Guell: giocare col “fantastico”–by Josie

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Quando vi prende la noia, una ricetta c’è: mangiate pan di zenzero mentre guardate una miriade di piastrelle rotte e colorate, poi una capriola (anche tu Delia!) che vi porti a testa all’ingiù ed è fatta.

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la realtà si capovolge nella fantasia
Il solito monotono capanno del custode del giardino?
No, case di marzapane colorate..
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con finestre che si gonfiano come vele piene di vento, che luccicano come conchiglie, che hanno attorno i colori del cielo e del mare.
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Siete entrati nel regno del “fantastico” e una grossa lucertola vi dà il benvenuto.
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Le pareti non sono rigide e monocolori, sono incrostazioni di tessere colorate, le smerlature non servono a incutere timore ma a giocare coi riflessi del sole.
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I passaggi ombrosi sono colonnati di roccia che non conoscono legge di gravità, e una signora si porta in testa terrazzamenti di pietra come se reggesse un’anfora
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Le piante strabordano con un solo tocco, crescendo vitali nel controluce.
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Il sotto non sta più dove dovrebbe stare, ma sta sopra la vostra testa, il soffitto come il fondo del mare, si modula in bolle perlescenti.
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Dove chiacchierate con gli amici?
Guardate dall’alto tutta una città mentre vi sedete su un’onda colorata.
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E ora, aprite gli occhi.
Siete stati al Park Guell, Barcellona.
E quel bambino che vi ha accompagnato si chiama Antoni.
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