Il risveglio della natura - by Daniela

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Con il disciogliersi della neve che fino a pochi giorni fa torreggiava sui colli che fanno da ghirlanda alla nostra valle, tutta la campagna è solcata da impetuosi corsi d'acqua, che, incessantemente, notte e giorno, innalzano al cielo la propria melodia, fatta di poche note cadenzate, quasi tutte uguali, come un inno alla vita che ogni anno, in primavera, si rinnova... sembrano quasi desiderosi di annunciare che anche quest'anno i declivi che si sono scavati nel tempo fanno da culla delle prime timide corolle che si stanno schiudendo.

Pensando di accompagnarvi in un percorso che si sarebbe snodato tra le immagini della nostra primavera, che, giorno per giorno, sta lentamente colorandosi, mi è tornata alla mente una poesia di Gale, Norman Rowland Gale (1862 – 1942), che ho sempre letto come un affresco del momento più bello della nuova stagione, quello in cui inizia, quello del risveglio della natura dopo il lungo e torposo sonno invernale, un affresco molto semplice, ma gioioso, vivo, reale …

… la voglio rileggere con voi e sono certa che vi comunicherà l'allegria che trasmette a me ogni qualvolta ripercorro con lo sguardo i suoi versi:

“Cosa sussurra il tempo di Primavera ?

O voi ruscelli,

ruscello

Che vi svegliate dal vostro così triste sonno
Felici di salutare il ragazzo che pesca
Con le sue piccole reti
Affrettatevi, che l'estate è nell'aria,
Mormorate, che la brezza è tiepida,

stagno

Chiacchierate vicino alla tana della lontra,
Gorgogliate oltre la fattoria d'edera;
Svegliate la primula sugli argini,

primule

Ordinate alla viola di aprire gli occhi,

viole 1

viole 2

viole 3

Correte in un torrente di ringraziamenti
Sotto cieli più sereni !
Che festa sta arrivando
Che fate raduna sui prati
A fare magie sotto la luna
Coronate con anemoni di bosco!

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Che cuore tormentato il tordo
Culla nel cespuglio del prugnolo,
Con tante splendide canzoni da cantare,
Allegri benvenuti di Primavera -
E' arrivata la Primavera!”

Trovo che sia dolcissima, mi sembra quasi una filastrocca, una di quelle poesiole che per prime ci hanno insegnato da bambini.. ma, dopotutto, ci avete mai pensato, non è forse meraviglia fanciullesca quella con cui, nei nostri boschi e nei nostri giardini, scopriamo i primi boccioli farsi spazio tra le foglie secche del trascorso inverno, e poi non lo è forse l'attesa delle prime corolle, dei germogli sugli alberi, e poi dei frutti, … non è forse vero che se ci lasciamo prendere per mano dalla Primavera ci trasporta un po' indietro nel tempo .. ?

E allora abbandoniamoci alla freschezza e al gaudio della nuova stagione e godiamo di questo nuovo anno di colori, di dolci note, di profumi e di fiori …
Felice Primavera a tutti voi <3

 

Daniela

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