Jardì Botanic de Barcelona–by Josie


Potevo esimermi dallo scalare le vette della collina del Montjuic e non visitare il giardino botanico di Barcellona? eh? potevo?
No che non potevo, ma in quanto allo scalare… ! ho preso la funivia fino alla fortezza e di lì con un breve tratto a piedi (in discesa, specifichiamo) si arriva all’ingresso.
Dentro di corsa!!!
Il giardino botanico è suddiviso in diverse aree climatiche: Australia, Cile, California, Nord-africa, bacino Mediterraneo e Isole Canarie. Iniziamo dall’Australia, che il giro è lungo!

AUSTRALIA
La visita risale a metà gennaio, con fioriture poco abbondanti, il che mi ha fatto focalizzare l’attenzione sui fogliami e su cortecce particolari. Quel nodo nel tronco non sembra anche a voi il ginocchio di un elefante?
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Il clima mite di Barcellona qualche fiore ce lo regala ugualmente, anche per queste piante così lontane da casa: eucalyptus cruseana col contrasto fresco del giallo limone dei piccoli capolini fioriti e il glauco azzurro del fogliame, melaleuca lanceolata, allegra e sgargiante, sembra fare tante piccole pernacchie in giro!
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Sempre in giallo limone, una esplosione pirotecnica per la westringia brevifolia.
 
Seguendo i percorsi che si intrecciano lungo il tessuto del giardino, si passa da una zona climatica all’altra, facciamo una breve visita anche in
CILE
Come si nota, questa zona è ancora in costruzione, molti spazi attendono di accogliere le nuove piante.
Ma anche qui c’è qualcosa di interessante da vedere, un bell’ eucalyptus torquata coi piccioli color ruggine a contrasto col grigio delle foglie; il giallo, semplice e carico, della senna multiglandulosa spicca da lontano sulla vegetazione ancora in molta parte nel periodo di riposo.
 

La puya berteroniana è già bella così, ma guardate cosa diventa con la sua infiorescenza quasi marziana!
Mentre mi rendo conto di avere un debole per i fogliami glauchi, lascio la flora cilena per affacciarmi a quella ben più appariscente della…
CALIFORNIA
Come dite…dove sarebbe l’appariscente?!
Eccolo…
Le piante californiane, proprio come nei telefilm ‘mmerrigani, sono delle sborone assolute (e mi piacciono per questo!)
Le palme dalle sfumature glauco-argentate modulano la luce in geometrie decise..

Niente fiori, solo fogliami che si intersecano e diventano protagonisti
 
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L’effetto che si percepisce attraversando il giardino botanico è molto pulito, sottolineato dai percorsi diagonali definiti da pareti in metallo arrugginito.
A nutrire la schiera delle forme “bold”, ci sono le agavi e le yucche, una presenza scenica che spesso viene sottovalutata, danno un effetto vitale ed energico


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Simile a un dragone, la yucca desmetiana chiude la carrellata della California, si passa ora al
SUD AFRICA
con sguardo panoramico su Barcellona!
In gennaio erano in piena fioritura le piante di aloe
mentre in maturazione questi grossi semi…o saranno stati enormi boccioli?
disseminati per il giardino le sedute sotto un pergolato minimale e gli “alberghi” per gli insetti
 
Confesso che la parte del Sud-africa mi ha attratto poco, perchè lo sguardo correva in avanti
…sarà stata l’aria di casa? chissà!
Ecco l’amato
MEDITERRANEO
Morbidi cuscini di scabiosa cretica che resta bella anche da sfiorita, con quel curioso pon-pon di semi..

Le sagome dei cipressi punteggiano le scarpate..
Il fresco fogliame frastagliato della tinguarra sicula e quello aromatico e dentellato della lavandula dentata, come mi piace il suo colore!
 
Sopra l’area mediterranea fa capolino il museo del giardino botanico, che spesso ospita mostre ed esposizioni
Camminando ancora, pennellate di colore rosa guidano lo sguardo verso possenti ulivi


..è la delicata fioritura dell’erica!
Ho indugiato a lungo in questa zona, percorrendo ogni vialetto di pietra, qui ci intrufoliamo fra rosmarini striscianti e palme nane


continuando fra le euphorbie (a sinistra) e gli ellebori in fiore (a destra)
La luce fa risplendere le graminacee
concludo a malincuore il passaggio nell’area mediterranea riposandomi un poco su queste panche ricavate da tronchi sagomati.
E poi via, ci aspetta l’ultima parte del giardino:
Le ISOLE CANARIE
Quest’area non è da meno delle altre in quanto ad effetti appariscenti
La luce e il soffio del vento sembrano far muovere a ritmo di una dolce danza il pinus canariensis e portano al naso il profumo altrettanto dolce del caprifoglio (lonicera implexa)
 
Dalle fronde degli alberi anche in questa zona è un tocco di rosa che ci chiama a curiosare, la splendida Salvia canariensis sta dando il meglio di sè accostando il suo fogliame peloso e argenteo al verde acido delle euphorbie
 
Di tutt’altra pasta, quello puntuto del phonus arborescens
Altre fioriture ci scortano verso l’uscita, con tocchi di violetto (dracaena draco), venature e semplici capolini bianchi (certi cartellini sepolti sotto montagne di cuscinate di fiori…mi dite voi come si fa a leggerli?)
 
Mmmhh… fermi tutti! Ho scorto qualcosa… aspetta che scosto un po’ le fronde.. ed eccolo qui!
Come dico sempre.. non c’è giardino che non abbia il suo gatto! Finale in felina bellezza, per il Jardì botanic de Barcelona!

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