Primavera alla Landriana: i Giardini – parte prima
(ovvero Josie visita i giardini, accompagnata passo passo dalla fedele amica Pioggia..)
Venerdì sono andata in visita ai giardini della Landriana, in occasione della consueta mostra florovivaistica di primavera. Il tempo non prometteva bene già durante il tragitto…3 ore di macchina sotto l’acqua…ma, appena arrivati, un timido raggio di sole, evviva!
Timido, appunto! Se ne è andato in fretta e furia, di nuovo nuvoloso, aaargh!
Prima che riprendesse a piovere, ho approfittato per visitare i Giardini, un percorso di circa 50 minuti. La guida ci ha avvisato che era possibile visitare solo una parte dei ben 15 ettari di giardino, peccato!
E ora, bando alle ciance, iniziamo subito il racconto. I Giardini sono suddivisi in più stanze, la prima è la Stanza del Rovere, di forma circolare, con un maestoso Quercus ruber al centro. Ai bordi, aiuole che riprendevano l’andamento circolare, piantumate con narcisi (ormai sfioriti), tulipani dai delicati colori pastello, hellebori, bergenie, ajuga; sullo sfondo delle aiuole, dei graziosi Pruni ornamentali.
Da un lato di questa stanza, si apriva il collegamento verso la Valle delle Rose Chinensis Mutabilis, attraversata da un percorso curvilineo in discesa, che dava l’opportunità di abbracciare con lo sguardo le numerose rose in fioritura. Sotto le rose, un tappeto di Ophiopogon planiscapus, che ha la funzione sia di controllare la crescita delle malerbe, sia di mantenere umido il terreno.
Alle spalle delle rose, cipressi e Viburnum plicatum mariesii.
Venerdì sono andata in visita ai giardini della Landriana, in occasione della consueta mostra florovivaistica di primavera. Il tempo non prometteva bene già durante il tragitto…3 ore di macchina sotto l’acqua…ma, appena arrivati, un timido raggio di sole, evviva!
Timido, appunto! Se ne è andato in fretta e furia, di nuovo nuvoloso, aaargh!
Prima che riprendesse a piovere, ho approfittato per visitare i Giardini, un percorso di circa 50 minuti. La guida ci ha avvisato che era possibile visitare solo una parte dei ben 15 ettari di giardino, peccato!
E ora, bando alle ciance, iniziamo subito il racconto. I Giardini sono suddivisi in più stanze, la prima è la Stanza del Rovere, di forma circolare, con un maestoso Quercus ruber al centro. Ai bordi, aiuole che riprendevano l’andamento circolare, piantumate con narcisi (ormai sfioriti), tulipani dai delicati colori pastello, hellebori, bergenie, ajuga; sullo sfondo delle aiuole, dei graziosi Pruni ornamentali.
Da un lato di questa stanza, si apriva il collegamento verso la Valle delle Rose Chinensis Mutabilis, attraversata da un percorso curvilineo in discesa, che dava l’opportunità di abbracciare con lo sguardo le numerose rose in fioritura. Sotto le rose, un tappeto di Ophiopogon planiscapus, che ha la funzione sia di controllare la crescita delle malerbe, sia di mantenere umido il terreno.
Alle spalle delle rose, cipressi e Viburnum plicatum mariesii.
Dalle rose chinensis mutabilis, si passa alla Valle delle Rose Antiche, ahimè purtroppo ancora in boccio! In fiore saranno uno spettacolo! Ai piedi delle rose, cuscini di erigeron karvinskianus, stachys, timo
Dal viale si arriva ad un lago circondato da alberi ad alto fusto. La visita prosegue sulla destra, dove la bordura di rose antiche sfuma salendo lungo un sentiero costeggiato da edere di diversi tipi ed acanti.
Al termine della salita, il percorso si restringe e si addentra fra enormi cespugli di Raphiolepsis
Il percorso stretto fra i Raphiolepsis, prepara all’apertura della Stanza della Vasca Spagnola, molto “pulita” e rilassante, grazie agli ariosi alberi della canfora posti ai quattro angoli della stanza, ai riflessi sulla lunga vasca rettangolare coi loti e alla simmetria dello spazio. Le siepi topiate sono in alloro. Lungo un lato della stanza si apre un passaggio costeggiato da bossi di diverse dimensioni potati a sfera.
La vista dalla vasca spagnola, spazia poi verso un altro giardino, dove poi è proseguita la visita…ma il racconto proseguirà alla prossima puntata!