Primavera alla Landriana: i Giardini – parte seconda
(ovvero Josie prosegue il racconto della visita ai Giardini, guardandosi attorno a bocca asciutta per le fioriture che non potrà vedere e rimanendo incantata dal Giardino degli Ulivi)
Eccoci, vi avevo lasciato nel Giardino della Vasca Spagnola, con lo sguardo rivolto verso il giardino successivo, un giardino in stile italiano, con siepi di alloro topiate alla perfezione. Personalmente non amo molto questo stile di giardini, li trovo troppo formali, ma devo dire che la disposizione geometrica delle siepi accentua molto l’aspetto prospettico delle vedute.
Nelle primo spazio in piano, l’interno era sistemato con delle verbene striscianti che vengon reimpiantate tutti gli anni e dovevano ancora svilupparsi appieno. Poi si passa a una serie di terrazzamenti digradanti, con elementi verticali di Trachelospermum jasminoides e, ai loro piedi, tappeti di Ophiopogon planiscapus nigrescens.
Un collegamento conduce ad un giardino sistemato su una lieve salita, il Giardino in Bianco, formato prevalentemente da piante a fioritura bianca: Rose Sea Foam, agapanti bianchi, campanule e molte altre, purtroppo non vi era nulla in fiore ma era già bello l’effetto di profondità dato dalla sistemazione delle piante.
Una cosa che colpisce è il modo in cui sono collegate le varie stanze, spesso vi è una vista prospettica che accompagna lo sguardo verso la stanza successiva, spingendo il visitatore a muoversi nel giardino.
Il Giardino in bianco infatti introduce nel Giardino degli Ulivi; mettetevi comodi perchè questo è il giardino che preferisco e mi dilungherò!
Il Giardino degli Ulivi è basato su un quadrilatero con piccoli vialetti che lo attraversano sia in senso perpendicolare, che in senso trasversale. Lungo i lati principali corrono due file di olivi che, grazie alle loro chiome, mi hanno dato un senso di raccoglimento. L’ingresso principale sarebbe quello segnato da un grande albero (mi scuso, ma non me ne ricordo il nome) con una corteccia magnifica. Tutte le aiuole erano sistemate prevalentemente con essenze aromatiche, con un risultato molto “scapigliato”, forse per questo mi è piaciuto così tanto!
Le fioriture in questo periodo sono giocate sui toni del giallo crema e del porpora scuro, con tocchi di lilla e verde acido. Mi è sembrato azzeccatissimo il contrasto dell’Helichrysum petiolare limelight sui tronchi scuri degli olivi. Nelle bordure sono presenti: iris, tulipani, peonie ancora in boccio, Salvia lavandulifolia (in fiore in lilla), Phlomis, Euphorbia characias, lavande, santoline, foeniculum, pelargoni profumati (in piena terra! che invidia…) e molte altre essenze che non ho fatto in tempo ad individuare..peccato!
Un’ultima occhiata al Giardino degli Ulivi..accidenti, quanta fretta!! Ci avrei passato almeno almeno la giornata intera ad ammirare ogni singolo centimetro!
…e si passa al Giardino delle Arance Amare. Dopo la leggerezza del giardino degli ulivi, si torna ad una più rigida presenza delle forme: bossi potati a sfera richiamati dalle chiome degli aranci potati anch’esse a sfera, il tutto attraversato da vialetti molto stretti che si dipartono dal viale principale.
L’alternanza tra zone formali e zone più “libere” prosegue nel percorso fatto per raggiungere il Giardino delle Eriche attraverso vialetti curvi, purtroppo le eriche non erano in fiore.
La visita si conclude poi col lungo Viale delle Rose Bonica, letteralmente una distesa di rose sotto un filare di olivi, che ci accompagna verso l’uscita dal giardino.
Onestamente, io avevo una gran voglia di fare dietrofront e di girarmelo da sola, soffermandomi nei punti che più mi avevano colpito (il che poteva richiedere anche diverse ore…eheheh!). Ah, sì, poi avrei fatto anche un secondo giro con la guida (molto preparata devo dire) martellandola di domande che, alla prima visita, non mi sono venute in mente perchè troppo distratta dal tentativo di fissare nella memoria quanto più possibile.
Quale stanza del giardino vi ha colpito maggiormente?
E non crediate che la finisca qui…nonostante il tempo inclemente e gli improvvisi colpi di vento che tentavano di sottrarmi l’ombrello, son riuscita anche a fare qualche scatto (pochi, accidenti) della mostra!
Alla prossima!
Eccoci, vi avevo lasciato nel Giardino della Vasca Spagnola, con lo sguardo rivolto verso il giardino successivo, un giardino in stile italiano, con siepi di alloro topiate alla perfezione. Personalmente non amo molto questo stile di giardini, li trovo troppo formali, ma devo dire che la disposizione geometrica delle siepi accentua molto l’aspetto prospettico delle vedute.
Nelle primo spazio in piano, l’interno era sistemato con delle verbene striscianti che vengon reimpiantate tutti gli anni e dovevano ancora svilupparsi appieno. Poi si passa a una serie di terrazzamenti digradanti, con elementi verticali di Trachelospermum jasminoides e, ai loro piedi, tappeti di Ophiopogon planiscapus nigrescens.
Un collegamento conduce ad un giardino sistemato su una lieve salita, il Giardino in Bianco, formato prevalentemente da piante a fioritura bianca: Rose Sea Foam, agapanti bianchi, campanule e molte altre, purtroppo non vi era nulla in fiore ma era già bello l’effetto di profondità dato dalla sistemazione delle piante.
Una cosa che colpisce è il modo in cui sono collegate le varie stanze, spesso vi è una vista prospettica che accompagna lo sguardo verso la stanza successiva, spingendo il visitatore a muoversi nel giardino.
Il Giardino in bianco infatti introduce nel Giardino degli Ulivi; mettetevi comodi perchè questo è il giardino che preferisco e mi dilungherò!
Il Giardino degli Ulivi è basato su un quadrilatero con piccoli vialetti che lo attraversano sia in senso perpendicolare, che in senso trasversale. Lungo i lati principali corrono due file di olivi che, grazie alle loro chiome, mi hanno dato un senso di raccoglimento. L’ingresso principale sarebbe quello segnato da un grande albero (mi scuso, ma non me ne ricordo il nome) con una corteccia magnifica. Tutte le aiuole erano sistemate prevalentemente con essenze aromatiche, con un risultato molto “scapigliato”, forse per questo mi è piaciuto così tanto!
Le fioriture in questo periodo sono giocate sui toni del giallo crema e del porpora scuro, con tocchi di lilla e verde acido. Mi è sembrato azzeccatissimo il contrasto dell’Helichrysum petiolare limelight sui tronchi scuri degli olivi. Nelle bordure sono presenti: iris, tulipani, peonie ancora in boccio, Salvia lavandulifolia (in fiore in lilla), Phlomis, Euphorbia characias, lavande, santoline, foeniculum, pelargoni profumati (in piena terra! che invidia…) e molte altre essenze che non ho fatto in tempo ad individuare..peccato!
Un’ultima occhiata al Giardino degli Ulivi..accidenti, quanta fretta!! Ci avrei passato almeno almeno la giornata intera ad ammirare ogni singolo centimetro!
…e si passa al Giardino delle Arance Amare. Dopo la leggerezza del giardino degli ulivi, si torna ad una più rigida presenza delle forme: bossi potati a sfera richiamati dalle chiome degli aranci potati anch’esse a sfera, il tutto attraversato da vialetti molto stretti che si dipartono dal viale principale.
L’alternanza tra zone formali e zone più “libere” prosegue nel percorso fatto per raggiungere il Giardino delle Eriche attraverso vialetti curvi, purtroppo le eriche non erano in fiore.
La visita si conclude poi col lungo Viale delle Rose Bonica, letteralmente una distesa di rose sotto un filare di olivi, che ci accompagna verso l’uscita dal giardino.
Onestamente, io avevo una gran voglia di fare dietrofront e di girarmelo da sola, soffermandomi nei punti che più mi avevano colpito (il che poteva richiedere anche diverse ore…eheheh!). Ah, sì, poi avrei fatto anche un secondo giro con la guida (molto preparata devo dire) martellandola di domande che, alla prima visita, non mi sono venute in mente perchè troppo distratta dal tentativo di fissare nella memoria quanto più possibile.
Quale stanza del giardino vi ha colpito maggiormente?
E non crediate che la finisca qui…nonostante il tempo inclemente e gli improvvisi colpi di vento che tentavano di sottrarmi l’ombrello, son riuscita anche a fare qualche scatto (pochi, accidenti) della mostra!
Alla prossima!