San Giovanni d’Asso: il Bosco della Ragnaia – by Josie

Sul limitare del piccolo borgo di San Giovanni d’Asso, si nasconde un tesoro: il Bosco della Ragnaia. E’ un parco privato aperto gratuitamente al pubblico che ha una caratteristica particolare: è un bosco di parole. Questo suo aspetto poetico mi ha incuriosito e sono andata a visitarlo. Il bosco è opera dell’artista americano Sheppard Craige, potete visitare il sito: http://www.laragnaia.com/IT/  . Nel bosco sono presenti parole e frasi scolpite che invitano alla riflessione e alla libera interpretazione, come ci ricorda l’artista stesso all’ingresso del parco: Audere Semper!
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Si entra subito in un labirinto. I labirinti mi danno un’impressione di transizione, come se ci si lasciasse alle spalle il mondo esterno per entrare in un mondo nascosto e fiabesco. Questo aspetto silvestre è richiamato nelle piccole sculture di terracotta presenti lungo il percorso del labirinto: gufi, corvi, lepri, cinghiali, elfi, le creature del bosco ci prendono per mano e ci accompagnano verso la loro casa.

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E poi…ecco il bosco. Amo particolarmente i boschi, mi danno sempre la sensazione di essere accolta nella natura come in un ventre materno, segreto, sicuro, vitale…forse sono un po’ elfo anch’io!
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Il Bosco è uno spazio fluido con diversi ambienti, alcuni di forma circolare, altri con visuali e punti di fuga che accompagnano lo sguardo. L’atmosfera è raccolta, umida, sonora del canto degli uccelli; le ragnaie una volta erano reti che si tendevano fra i rami degli alberi per catturare piccoli volatili. In questo bosco, fra i rami degli alberi, ondeggiano invece i pensieri.
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Nel bosco non c’è un percorso definito ma una rete di sentieri che uniscono vari spazi percorribili liberamente, alla ricerca delle parole disseminate fra i cespugli.
Si intravedono fra i tronchi delle sedute, alcune sono rivolte verso il bosco, altre verso l’esterno dove c’è una parte di giardino più “strutturata” di cui vi parlerò in un prossimo post.
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Tornando nel bosco, mi attraggono gli spazi circolari, alcuni circondati da grandi lecci e vuoti al centro, alcuni con un singolo albero maestoso come punto focale, altri ancora che guidano lo sguardo verso l’alto, dove svetta la chioma di un pino marittimo.
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Dalla parte alta del bosco si scorge un’area più bassa con delle forme topiate, dai cerchi, si passa alle linee e lo sguardo si allunga. Scendo incuriosita fra tappeti di edera a violette. (devo tornarci in primavera!)
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Alcuni dettagli dei tappeti di foglie che riempivano le aiuole rettangolari
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Lungo i percorsi nel bosco sono disseminate altre piccole sculture che aumentano l’aria onirica che si respira fra le foglie
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Il bosco si lascia attraversare coi passi che seguono lo sguardo ed invita a fermarsi nei punti più raccolti. Fra le tante parole che fanno riflettere, una frase è quella che rimane nella memoria..
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