L’Alabastro, le Balze–by Josie
Come promesso, secondo giorno a Volterra! La mattinata si apre con una luce invernale che fa risaltare l’andamento delle colline.
La zona del volterrano è rinomata per la presenza di calanchi e balze, ma anche per l’Alabastro. L’Ecomuseo dell’Alabastro spiega la formazione di questo tipo di gesso e la tradizione degli alabastrai di Volterra.
Le tavole illustrate del museo spiegano nel dettaglio il processo di formazione dell’alabastro, riporto la foto con la spiegazione geologica, perchè temo che il mio riassunto sarebbe moooolto maccheronico!
Il percorso espositivo del museo inizia dall’ultimo piano dove sono raccolti gli antichi strumenti di lavorazione dell’alabastro.
La lavorazione prevede numerosi passaggi, anche questi chiaramente spiegati
Il risultato del talento degli alabastrai è esposto con delle sculture d’epoca, l’alabastro assume un colore particolare quando è illuminato, sembra che sia morbido. La fanciulla che si specchia è veramente ben fatta, pare che stia per muoversi..
Dunque dove oggi sorge Volterra, una volta c’era un mare salatissimo, chissà se questa conchiglia che affiora dalle pietre che stanno alla base delle mura della città, arriva proprio da quel mare.. le antiche mura recano anche la targa col ricordo dei partigiani volterrani, mi commuove sempre vedere i nomi di queste persone “Volterra i suoi figli migliori, sacrificati nelle carceri fasciste, caduti sui campi di combattimento, in faccia agli invasori, per costruire la libertà e l’onore, per riscattare l’Italia”
Nel pomeriggio visita alla Balze, una grande voragine che si apre vicino a Volterra, creata dai banchi di sabbia che sono precipitati dopo che è venuta a mancare l’argilla che li sosteneva (spiegazione tratta da memedesima, ovvero “la geologia per bambini”). Purtroppo non è più possibile avvicinarsi alla voragine perchè le Balze sono state recintate
Decido allora di vederle da un’antica abbazia camaldolese che sta in una posizione spettacolare
Ecco finalmente le Balze, impressionanti e scenografiche
un signore incontrato lì per caso, mi ha spiegato come riconoscere un volto di uomo e uno di donna e ha promesso che alla prossima gita, mi farà visitare l’interno affrescato dell’abbazia, ormai era tardi, acc!
Si avvicina il tempo di andare, non prima di contemplare il panorama nel perfetto silenzio che si gode da lassù.
La zona del volterrano è rinomata per la presenza di calanchi e balze, ma anche per l’Alabastro. L’Ecomuseo dell’Alabastro spiega la formazione di questo tipo di gesso e la tradizione degli alabastrai di Volterra.
Le tavole illustrate del museo spiegano nel dettaglio il processo di formazione dell’alabastro, riporto la foto con la spiegazione geologica, perchè temo che il mio riassunto sarebbe moooolto maccheronico!
Il percorso espositivo del museo inizia dall’ultimo piano dove sono raccolti gli antichi strumenti di lavorazione dell’alabastro.
La lavorazione prevede numerosi passaggi, anche questi chiaramente spiegati
Il risultato del talento degli alabastrai è esposto con delle sculture d’epoca, l’alabastro assume un colore particolare quando è illuminato, sembra che sia morbido. La fanciulla che si specchia è veramente ben fatta, pare che stia per muoversi..
Dunque dove oggi sorge Volterra, una volta c’era un mare salatissimo, chissà se questa conchiglia che affiora dalle pietre che stanno alla base delle mura della città, arriva proprio da quel mare.. le antiche mura recano anche la targa col ricordo dei partigiani volterrani, mi commuove sempre vedere i nomi di queste persone “Volterra i suoi figli migliori, sacrificati nelle carceri fasciste, caduti sui campi di combattimento, in faccia agli invasori, per costruire la libertà e l’onore, per riscattare l’Italia”
Nel pomeriggio visita alla Balze, una grande voragine che si apre vicino a Volterra, creata dai banchi di sabbia che sono precipitati dopo che è venuta a mancare l’argilla che li sosteneva (spiegazione tratta da memedesima, ovvero “la geologia per bambini”). Purtroppo non è più possibile avvicinarsi alla voragine perchè le Balze sono state recintate
Decido allora di vederle da un’antica abbazia camaldolese che sta in una posizione spettacolare
Ecco finalmente le Balze, impressionanti e scenografiche
un signore incontrato lì per caso, mi ha spiegato come riconoscere un volto di uomo e uno di donna e ha promesso che alla prossima gita, mi farà visitare l’interno affrescato dell’abbazia, ormai era tardi, acc!
Si avvicina il tempo di andare, non prima di contemplare il panorama nel perfetto silenzio che si gode da lassù.