A lezione dal maestro - by tyziana
Non poteva esserci inizio migliore per il 2013!
Un’intera giornata passata nel giardino La Pietra Rossa, in compagnia delle amiche più care, per assistere al corso di potatura delle rose e delle perenni, tenuto dal mio amico Maurizio Usai, non solo talentuoso paesaggista di cui vi ho già parlato in diversi post, ma anche rodologo, espertissimo di rose.
Ci accoglie di primo mattino nel suo giardino, dove facciamo un giro prima della lezione.
Il giardino è incantevole anche in inverno
Finalmente arrivate tutte le allieve e l’allievo Mirko, e tutti armati di penna e block notes,
cominciamo la lezione, con le nozioni di base, ovvero la classificazione delle rose a grandi linee e quindi del loro portamento.
Classificazione delle rose
Ehm…...vediamo cosa dicono i miei appunti……. molto poco…..
Si comincia parlando delle rose botaniche spontanee, esistenti solo nell’emisfero boreale, ossia quello settentrionale, mentre non sono presenti al di sotto dell’equatore.
Il discorso della classificazione è davvero molto ampio.
La distinzione principale che si può fare è quella fra le rose antiche e le moderne.
La data che segna il passaggio tra le rose considerate antiche e quelle moderne è l’anno 1867, quando fu creato il primo ibrido di tè, chiamata “La France” , da Jean-Baptiste Guillot (1803-1882).
Per una più ampia conoscenza delle classi in cui sono suddivise le rose, Vi rimando al sito del mio amico Marco Grego de Le Rose di Piedimonte
La potatura
Il verbo potare deriva dal latino e il suo significato è “pensare”
Capire dunque la specie e la classe della pianta per capirne il portamento e di conseguenza passare al tipo di potatura.
Potando la pianta si altera l’equilibrio fisico ed ormonale della rosa, che solitamente si accumula sulle gemme apicali.
Alterando la dominanza apicale si distribuiscono gli equilibri ormonali in modo più bilanciato sulla pianta.
Il comportamento delle rose è condizionato anche dal fattore climatico, dall’esposizione alla luce del sole ( più si è in presenza di sole, più compatta è la conformazione della pianta ).
Ma cedo la parola e le spiegazioni più precise a Maurizio in alcuni video che sono riuscita a girare
L’importanza dell’attrezzatura
Le forbici per la potatura delle rose sono molto importanti.
Quelle più adatte sono possibilmente in acciaio e che abbiano una parte senza lama che tiene il ramo da tagliare e la lama vera e propria che effettua un taglio netto.
Questo per evitare lo schiacciamento del ramo nel momento del taglio, come farebbero altri tipi di cesoie.
Dopo la pausa pranzo, si passa alla prova pratica direttamente sulle rose presenti in giardino, soprattutto le rose tè, che sono quelle che più mi interessavano, visto che sono fra le più resistenti e le più produttive col nostro clima.
La caratteristica delle rose tè alle nostre latitudini è che non vanno praticamente mai a riposo, arrivando a fiorire per buona parte dell’anno, salvo qualche breve pausa.
Per questo motivo, la loro potatura andrà fatta più consistente alla fine dell’estate, e contenitiva alla fine dell’inverno, verso la fine di febbraio
Approfitto delle ultime ore di luce per scattare ancora qualche foto al giardino, che presenta già le prime fioriture dei Teucrium azureum nel giardino mediterraneo.
Vi ricordate? è quello che aveva potato a palla in agosto
Il giardino delle vasche è sempre un sogno
I miscanthus in controluce sono favolosi
e qualche rosa ancora regala pennellate di colore – Odorata e La Vésuve
Molto suggestivo *-* l’angolo degli ulivi, con un profumato tappeto di pacciamatura derivante proprio dallo sfalcio delle foglie dell’ulivo stesso
Una giornata fantastica, all’insegna dell’amicizia e della passione per il giardinaggio.
Ringrazio ancora una volta Maurizio e i suoi genitori per l’ospitalità e l’accoglienza, a lui per la preziosa lezione sulla potatura delle rose, di cui spero di riuscire a farne tesoro e saluto le mie amiche Barbara, Franca, Tiziana, Raffaela, Noemi, mia sorella Delia e il mio caro amico Mirko, e ringrazio tutti per la compagnia, le risate, le chiacchiere in una giornata indimenticabile e da ripetere sicuramente!
Un’intera giornata passata nel giardino La Pietra Rossa, in compagnia delle amiche più care, per assistere al corso di potatura delle rose e delle perenni, tenuto dal mio amico Maurizio Usai, non solo talentuoso paesaggista di cui vi ho già parlato in diversi post, ma anche rodologo, espertissimo di rose.
Ci accoglie di primo mattino nel suo giardino, dove facciamo un giro prima della lezione.
Il giardino è incantevole anche in inverno
Finalmente arrivate tutte le allieve e l’allievo Mirko, e tutti armati di penna e block notes,
cominciamo la lezione, con le nozioni di base, ovvero la classificazione delle rose a grandi linee e quindi del loro portamento.
Classificazione delle rose
Ehm…...vediamo cosa dicono i miei appunti……. molto poco…..
Si comincia parlando delle rose botaniche spontanee, esistenti solo nell’emisfero boreale, ossia quello settentrionale, mentre non sono presenti al di sotto dell’equatore.
Il discorso della classificazione è davvero molto ampio.
La distinzione principale che si può fare è quella fra le rose antiche e le moderne.
La data che segna il passaggio tra le rose considerate antiche e quelle moderne è l’anno 1867, quando fu creato il primo ibrido di tè, chiamata “La France” , da Jean-Baptiste Guillot (1803-1882).
Per una più ampia conoscenza delle classi in cui sono suddivise le rose, Vi rimando al sito del mio amico Marco Grego de Le Rose di Piedimonte
La potatura
Il verbo potare deriva dal latino e il suo significato è “pensare”
Capire dunque la specie e la classe della pianta per capirne il portamento e di conseguenza passare al tipo di potatura.
Potando la pianta si altera l’equilibrio fisico ed ormonale della rosa, che solitamente si accumula sulle gemme apicali.
Alterando la dominanza apicale si distribuiscono gli equilibri ormonali in modo più bilanciato sulla pianta.
Il comportamento delle rose è condizionato anche dal fattore climatico, dall’esposizione alla luce del sole ( più si è in presenza di sole, più compatta è la conformazione della pianta ).
Ma cedo la parola e le spiegazioni più precise a Maurizio in alcuni video che sono riuscita a girare
L’importanza dell’attrezzatura
Le forbici per la potatura delle rose sono molto importanti.
Quelle più adatte sono possibilmente in acciaio e che abbiano una parte senza lama che tiene il ramo da tagliare e la lama vera e propria che effettua un taglio netto.
Questo per evitare lo schiacciamento del ramo nel momento del taglio, come farebbero altri tipi di cesoie.
Dopo la pausa pranzo, si passa alla prova pratica direttamente sulle rose presenti in giardino, soprattutto le rose tè, che sono quelle che più mi interessavano, visto che sono fra le più resistenti e le più produttive col nostro clima.
La caratteristica delle rose tè alle nostre latitudini è che non vanno praticamente mai a riposo, arrivando a fiorire per buona parte dell’anno, salvo qualche breve pausa.
Per questo motivo, la loro potatura andrà fatta più consistente alla fine dell’estate, e contenitiva alla fine dell’inverno, verso la fine di febbraio
Vi ricordate? è quello che aveva potato a palla in agosto
Il giardino delle vasche è sempre un sogno
I miscanthus in controluce sono favolosi
e qualche rosa ancora regala pennellate di colore – Odorata e La Vésuve
Molto suggestivo *-* l’angolo degli ulivi, con un profumato tappeto di pacciamatura derivante proprio dallo sfalcio delle foglie dell’ulivo stesso
Una giornata fantastica, all’insegna dell’amicizia e della passione per il giardinaggio.
Ringrazio ancora una volta Maurizio e i suoi genitori per l’ospitalità e l’accoglienza, a lui per la preziosa lezione sulla potatura delle rose, di cui spero di riuscire a farne tesoro e saluto le mie amiche Barbara, Franca, Tiziana, Raffaela, Noemi, mia sorella Delia e il mio caro amico Mirko, e ringrazio tutti per la compagnia, le risate, le chiacchiere in una giornata indimenticabile e da ripetere sicuramente!