Lanzarote: Jameos del Agua – by Josie
Rimasto sospeso negli anni 70, questo spazio multifunzionale progettato da Cèsar Manrique ospita un bar molto scenografico, un giardino e un auditorium.
La particolarità di questo posto è il piccolo lago sotterraneo presente in una grotta di origine vulcanica.
Lo spazio bar è ipogeo, si scende lungo una contorta scalinata sulla quale si affacciano piante lussurreggianti, con le dita si possono sfiorare le loro radici abbarbicate ai blocchi di lava.
Suggestivi i giochi di luce che si insinua nella grotta sotterranea
Il bar “diffuso” aveva tavolini sparsi su vari terrazzi di lava contornati da vegetazione e ombreggiati dalla grande vela arancione messa a riparo dell’apertura verso il cielo
Le fioriere disposte a più livelli erano stracolme di vegetazione
Quando ho visto questo alberello qui sotto a sinistra, mi son detta “mi pare di averlo già visto….mmmhh..”, per forza, è una stella di natale! solo che qui era enorme!
Dal bar si risaliva con delle scale ricavate nella lava fino al giardino posteriore. Questo spazio era sempre racchiuso tra pareti di lava, per ripararlo dal vento forte. Di forma tondeggiante, ospita lungo i lati degli spazi per sedersi a conversare all’ombra di piccoli fichi e, al centro, una piscina (con tanto di ballerina in acqua…bah.. de gustibus..).
Le succulente esplodono qua e là, trasmettendo una sensazione di rilassata energia
All’estremo opposto del giardino, si trova l’ingresso all’auditorium, ipogeo, silenzioso, come il ventre di un onirico animale marino
Il percorso di visita prosegue salendo in costa sulle pareti vulcaniche, fino ad arrivare ad un’altra parte di giardino costituita da tappezzanti che accompagnano fino all’ingresso del museo dei vulcani.
Il piccolo gambero bianco che vive nel lago vulcanico sotterraneo è il simbolo di questo posto, regno del calore e della fantasia.
La particolarità di questo posto è il piccolo lago sotterraneo presente in una grotta di origine vulcanica.
Lo spazio bar è ipogeo, si scende lungo una contorta scalinata sulla quale si affacciano piante lussurreggianti, con le dita si possono sfiorare le loro radici abbarbicate ai blocchi di lava.
Suggestivi i giochi di luce che si insinua nella grotta sotterranea
Il bar “diffuso” aveva tavolini sparsi su vari terrazzi di lava contornati da vegetazione e ombreggiati dalla grande vela arancione messa a riparo dell’apertura verso il cielo
Le fioriere disposte a più livelli erano stracolme di vegetazione
Quando ho visto questo alberello qui sotto a sinistra, mi son detta “mi pare di averlo già visto….mmmhh..”, per forza, è una stella di natale! solo che qui era enorme!
Dal bar si risaliva con delle scale ricavate nella lava fino al giardino posteriore. Questo spazio era sempre racchiuso tra pareti di lava, per ripararlo dal vento forte. Di forma tondeggiante, ospita lungo i lati degli spazi per sedersi a conversare all’ombra di piccoli fichi e, al centro, una piscina (con tanto di ballerina in acqua…bah.. de gustibus..).
Le succulente esplodono qua e là, trasmettendo una sensazione di rilassata energia
All’estremo opposto del giardino, si trova l’ingresso all’auditorium, ipogeo, silenzioso, come il ventre di un onirico animale marino
Il percorso di visita prosegue salendo in costa sulle pareti vulcaniche, fino ad arrivare ad un’altra parte di giardino costituita da tappezzanti che accompagnano fino all’ingresso del museo dei vulcani.
Il piccolo gambero bianco che vive nel lago vulcanico sotterraneo è il simbolo di questo posto, regno del calore e della fantasia.