Bagno Vignoni – by Josie

(ovvero Josie vi prende per mano e vi accompagna in questo piccolo Borgo incastonato in Val d’Orcia)
Anche i sassi sanno quanto sia famosa la Val d’Orcia, tanto da essere perfino sotto la tutela dell’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Ma andarci di persona è un’altra cosa, ti fa davvero capire la magia di ritrovarsi immersi in un paesaggio incantevole.
L’altro pomeriggio sono andata alla scoperta di Bagno Vignoni, un borgo nato attorno ad una grande vasca di acqua termale, che ne diventa l’insolita ed affascinante piazza, una piazza che riflette il cielo, che meraviglia! Il suo nome è Piazza delle Sorgenti
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La vasca è racchiusa da muri in pietra nei quali crescono rigogliose numerose piante di cappero.
Lungo un lato della vasca vi è il Ponte di Santa Caterina, un ponte coperto costruito in ricordo di Santa Caterina da Siena che soggiornò a Bagno Vignoni per diverso tempo.
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Attorno ai restanti lati della vasca, vi sono edifici dalle facciate semplici ed eleganti al tempo stesso, una chiesetta, un giardino che si affaccia da un muro in pietra..
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Ritagliato in un angolo della vasca c’è un minuscolo giardino racchiuso come un gioiello dentro delle mura, il Giardino di Gabrielle. Una  signora del posto mi ha detto che i proprietari sono una coppia di inglesi, purtroppo la signora è mancata e il marito conserva il giardino in ricordo di lei. Il Giardino era chiuso, ma dalla porticina ho potuto sbirciare all’interno: ho scorto tre aiuole colme di piante aromatiche ed officinali (lavandula, santolina, salvie, timo, passiflore), a richiamare forse i giardini medioevali. Senz’altro ci tornerò la prossima estate per vederle nel pieno della fioritura. Così minuscolo, ma quanto fascino in questo giardino!
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Per le strette vie, si trovano anche una erboristeria molto ben fornita, il piccolo giardino di un negozio antiquario
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una deliziosa libreria con tanto di tavolini e panche all’aperto per “gustarsi” una buona lettura
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Sul retro del borgo, si apre su una vista mozzafiato, una zona attraversata da canaletti scavati nella roccia in cui scorre l’acqua termale molto calda, apprezzata  da chi si siede a chiacchierare immergendovi i piedi. Siamo nella parte superiore del Parco dei Mulini. Un tempo l’acqua termale veniva poi sfruttata, grazie al dislivello della rupe, con dei mulini, preziosi perchè erano gli unici a funzionare anche in estate (la fonte termale sorgiva non si fermava mai!)
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Nella prossima visita non mancherò di visitare anche i mulini scavati nella roccia.
Sulla via del ritorno, le luci del tramonto mi ricordano sempre in un modo molto forte e che non ha bisogno di parole, il motivo per cui la Toscana mi ha preso il cuore
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