Una mostra a Cagliari: Gaudì - by Delia

Di Antoni Gaudì (per notizie più specifiche cercare su internet), grandissimo artista spagnolo, in realtà sapevo ben poco, non avendo fatto studi specifici di architettura o di ingegneria.
Sentito nominare sì, devo dire diverse volte in questi ultimi anni, cioè da quando mi interesso un po’ più da vicino al mondo delle piante e del giardinaggio, dopo capirete meglio.
Personaggio al di fuori degli schemi, è questa l’impressione che ne ho avuto quando sono andata a vedere una mostra che c’è qui in città, a Cagliari, ospitata nella Passeggiata Coperta del Bastione di Saint Remy.
Mossa dalla curiosità, appena sono entrata ho capito che dal punto di vista tecnico avrei capito ben poco (paraboloidi….mah!), per cui ho dato solo spazio alle mie sensazioni, quindi in quello che dirò ci saranno sicuramente delle imprecisioni dettate dalla mia ignoranza in materia.


Leggendo dai pannelli che raccontavano delle sue realizzazioni e il percorso che ha intrapreso per arrivarci, soprattutto la Sagrada Familia, opera ancora incompleta ma geniale sotto tutti i punti di vista, scopro che da bambino amava osservare la natura da molto vicino.
La cosa potrebbe sembrare normale, ma nessuno di noi elabora la cosa a tal punto da voler, ad esempio, riprodurre le spighe della lavanda, con la loro forma a spirale, nelle guglie di una chiesa.
Sono rimasta a bocca aperta: ho osservato tante volte le spighe delle mie lavande, ammirandone le geometrie perfette, ma mai avrei pensato ad un utilizzo in un contesto diverso da quello naturale.
Ma è solo una delle tante geometrie naturali ispiratrici…l’interno delle conchiglie utilizzato per lo schema di scale, altro esempio curioso, oppure l’interno del tempio con colonne simili a tronchi d’albero tanto da farlo sembrare un bosco, con soffitti lavorati a mo’ di chiome. E le pigne, le pannocchie, gli alveari….la natura è presente in ogni particolare delle sue opere.


E che dire poi dell’intrico di catene collegate tra loro (il cosiddetto arco catenario) che, a guardarlo attraverso uno specchio posto sul pavimento, rappresentava proprio lo schema della Sagrada Familia? Il gioco di luci era suggestivo, così come quello che illuminava il paraboloide (avrò capito bene?) appeso al soffitto.


Forme sinuose, che non seguono apparentemente una logicità di costruzione, di palazzi, di parchi, di cancelli, con colori vivaci, da ammirare in ogni minimo particolare, quei pezzetti di maioliche decorate e vetri così ben accostati in un insieme armonico, fanno dello stile di Gaudì uno stile fiabesco, quasi perfetto. Stessa sensazione che mi ha dato vedere delle immagini di un altro genio, Friedensreich Hundertwasser, artista austriaco che non concepiva il grigiore dei palazzi e l’anonimato in cui cadeva ognuno di noi abitandoci. Andate a cercar notizie anche su di lui, merita sul serio.

Forse è stato un bene non saper niente di Gaudì: ho guardato tutto con occhi simili a quelli di un bambino, incuriosito, sorpreso, e interessato.
Mi piacerebbe pensare che nasceranno altre persone con così tanta genialità che sappiano dare un volto nuovo e allegro allo stile architettonico, e credo che qualcosa in questo senso si stia muovendo…..
http://www.arquitecturaorganica.com/
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Leggere il tuo post mi ha fatto venire una foglia tremenda di rivedere le mie foto scattate a Barcellona, niente di particolare, non mi ero impegnata molto anche perché ero troppo incantata a guardare



incantata è la parola giusta, io un pochino l'avevo studiato ma visitare la Sagrada Familia, Parc Guell e anche le varie "case" è un'esperienza incredibile per tutti, indipendentemente dall'età o dal titolo di studio.





Diciamo che forse per noi, che amiamo le piante e le forme naturali è ancora più emozionante...
però non saprei, durante le visite ho visto sempre persone strabiliate, divertite e... incantate.
Cara Delia, scusa l'intrusione, ma te la sei cercata!....


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Io sono una delle poche persone che ancora non è andata a Barcellona, ma dopo aver visitato questa mostra e aver visto le opere di Gaudì attraverso internet, il desiderio è davvero forte!
Alcune opere sanno di inquietante, come quella della penultima tua immagine, sembra una di quelle sculture di sabbia che creano figure un po' deformi....ma le linee morbide dei palazzi e dei tetti, i colori, mi mettono allegria!
Io non so se lo scopo di questo artista fosse quello di suscitare queste sensazioni, sarebbe davvero interessante, se fosse stato vivo, scoprirlo...
Grazie per il tuo contributo, Bambù, sapevo che l'argomento ti intrigava, spero solo di essere stata all'altezza....
Delia

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Inserisco la mia piccola esperienza a Barcellona. Evito la cronaca della vacanza che fu un pò deludente: tempi brevissimi, freddo e diluvio (ed era il 15 di Agosto di qualche annetto fa) e vado subito al sodo: la Sagrada Familia e qualche scorcio del park Guell.
Prima alcuni particolari:












questa è la facciata costruita da Gaudì, l'altra (costruita dopo la sua morte) è totalmente diversa stilisticamente parlando infatti sembra la solita facciata di una chiesa moderna fatta da architetti privi di fantasia....siccome mi fece davvero schifo, non la fotografai.

parrocchetti monaco che stavano nel giardino di fronte alla chiesa :-) poi dopo ho scoperto che vivono in tutta la città di Barcellona rivelandosi più invadenti dei piccioni.

Park Guell:


un esempio della giornata terribile che ci capitò. Il grigiore che vedete non è smog ma valanghe d'acqua che scendevano dal cielo.....
Al parco ci si arriva sia con i mezzi pubblici sia a piedi. Noi essendo masochisti, avevamo preso la via peggiore, cioè una lunga e ripida scalinata che parte dal centro della città fino al giardino...la scala mobile c'era, ma era guasta.


portico simildorico



particolare del soffitto del portico






su Gaudì purtroppo ho solo questo. il giardino è molto bello (artisticamente parlando, botanicamente parlando è piuttosto banale), è pieno di statue e di fontane tutte rigorosamente coperte da mosaici o piastrelle luccicanti e arabesqate, ma aimè facendo le cose di corsa ho dovuto tralasciare molte cose.

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